La leggenda
Gli specchi ustori sono, secondo la leggenda, una serie di specchi a forma di parabola che riuscivano a concentrare i raggi solari in un unico punto.
Sempre secondo la leggenda, si dice che Archimede, durante l’assedio di Siracusa da parte dei romani, abbia incendiate molte di imbarcazioni di quest’ultimi concentrando tutti i raggi solari catturati dagli specchi su un unico punto, facendo incendiare il legno.
Si suppone che sia una legenda in quanto, in quell’epoca, il fatto non è mai stato riportato, infatti le prime testimonianze di quest’opera sono nate molto più tardi della battaglia.
Tentativi di ricostruzioni
Molti scienziati antichi si sono interessati su questi specchi, ma uno delle prime persona a cercare di sfruttarli fu Leonardo Da Vinci, infatti provò a concentrare dei raggi solari su un lingotto di rame per farlo fondere, con scarsi risultati, in quanto non ci riuscì mai.
Nel XVIII secolo un conte di Buffon, Georges-Louis Leclerc, riprovò a eseguire l’esperimento di Leonardo, utilizzando però 148 specchi, riuscendo così nell’opera, in quanto riuscì a fondere del piombo e dello stagno.
Nel 2006 un professore universitario, durante una trasmissione televisiva, provò a ripetere l’opera di Archimede utilizzando 127 specchi da 30cm l’uno, riuscendo solamente a creare una piccola fiamma.
Nel 2010 si è riprovato nuovamente l’esperienza di Archimede, ma ancora con scarsi risultati, in quanto con 500 specchi non si è riusciti a fare bruciare della stoffa.
Dopo questi vari esperimenti si è arrivato a pensare che certamente gli specchi non sono riusciti a bruciare le imbarcazioni, ma si pensa che Archimede li abbia usati per infastidire i marinai e i soldati imbarcati.
Utilizzo attuale
Al giorno d’oggi gli specchi vengono utilizzati per far scaldare dell’acqua in delle centrali solari, per poi ricavarne corrente elettrice, ma però i vetri si sporcano molto facilmente, riducendo la produzione di energia e invogliando a puntare su centrali di altro tipo.